Tra le vie di Palermo ce ne sono alcune dai nomi piuttosto curiosi, che spingono i passanti ad interrogarsi sul loro effettivo significato.
Vediamone alcuni dei più particolari ed interessanti.
1. Via delle Sedie Volanti
La prima via di Palermo dal nome curioso, è la via delle Sedie Volanti. Sebbene questo nome susciti visioni fantasiose o possibili preoccupazioni verso l’incolumità dei passanti, queste altro non erano che le portantine che nobili e notabili utilizzavano per i brevi spostamenti, e che venivano costruite proprio in questa via da alcuni artigiani specializzati.
Le sedie volanti, dotate di due robuste aste di legno, venivano portate a spalla dai servitori per le vie cittadine ed erano riccamente addobbate in relazione al grado e all’importanza del personaggio. Ve ne erano anche alcune disponibili per il noleggio, trasportate da portantini privati, anche detti vastasi. Erano dette volanti perché, stando sulle spalle dei portantini, facevano sì che il passeggero viaggiasse “fluttuando” per le strade, al di sopra degli altri passanti.
Alcuni esemplari sono ancora ammirabili presso il museo etnografico Giuseppe Pitrè e a villa Niscemi.
Qui tutta la loro storia.
2. Via Scippateste

Il macabro nome di via Scippateste (poi cambiato in via delle Teste) è legato ad un episodio più leggendario che storico.
Si dice infatti che in questa strada vivesse un uomo particolarmente aggressivo e violento il quale, avendo scoperto la moglie con l’amante, abbia deciso di ucciderli entrambi, decapitandoli ed esponendo poi le due teste mozzate fuori dalla porta, per “riscattare l’onore” agli occhi dei suoi vicini.
Questa storia, che in qualche modo è ricollegabile alla leggenda delle Teste di Moro, non gode in realtà di alcun riscontro nelle cronache della città, ed è probabilmente stata inventata da qualche fantasioso cantastorie.
Più probabilmente qui abitava in effetti qualcuno noto con il soprannome di Scippateste, ma che non aveva niente a che vedere con l’efferato crimine sopra descritto.
3. Vicolo Pesacannone

Questo piccolo vicolo, situato nel quartiere Albergheria nei pressi di via Porta di Castro, prende il nome da una curiosa vicenda narrata da Luigi Natoli in un simpatico articolo.
A quanto pare il nome originale di questa strada, in seguito modificato per motivi di decenza, non è “Pesacannone” bensì “Piscia Cannone”.
Infatti, secondo quanto riportato dal Natoli, qui abitava un certo Nunzio Crapa, di professione cucuzzaro (venditore ambulante di zucchine bollite e ghiacciate).
Durante la rivolta popolare del 1773 contro il viceré Fogliani, si dice che gli insorti si siano impossessati di un cannone carico e che, accesane la miccia, lo trasportassero lungo la strada costringendo i soldati a farsi da parte, per evitare di essere travolti da un colpo involontario.
A quanto pare fu a questo punto che il coraggioso Nunzio Crapa decise di scongiurare il pericolo grazie ad un potente getto di urina che, allagando la polvere da sparo, riuscì a disinnescare l’arma.
Da qui si guadagnò il soprannome di Nunzio Piscia Cannone e la fama eterna, sufficiente a far rinominare in suo onore la strada in cui viveva.
4. Via Scorzadenaro
Questa antica strada rurale, oggi situata tra la via Altofonte e lo svincolo di via Ernesto Basile, appare oggi profondamente modificata dal corso del Viale della Regione Siciliana.
Qui si trovava un antico agglomerato agricolo con edifici seicenteschi e settecenteschi, nonché una chiesetta dedicata a Sant’Anna, che furono abbattuti nel 1983 per fare spazio alla doppia carreggiata di Viale Regione.
Il curioso nome di questa via pare sia legato all’antico mercato di bestiame che si teneva in questa zona, i cui venditori avevano la pessima fama di truffare gli sprovveduti, rifilando loro animali in pessimo stato o maggiorandone i prezzi.
Da qui verrebbe il nome di Scorzadenaro, talvolta riportato anche come scorciadenaro o scozzadenaro.
5. Via Enrico Hassan
Anche se apparentemente non c’è nulla di strano in questa strada del quartiere Brancaccio-Settecannoli, basta fare una piccola ricerca per scoprire che non esiste alcun personaggio storico che porti questo nome.
La curiosità infatti sta proprio qui. Il nome originale della strada doveva essere Emiro Hassan, ovvero intitolata all’Emiro Hasan I, governatore di Sicilia dal 948 al 953, che fondò la dinastia kalbita, regnante nell’isola per circa un secolo.
Tuttavia nel 1973 un clamoroso errore di trascrizione da parte di un impiegato comunale, fece sì che la parola Emiro si trasformasse ufficialmente in Enrico, intitolando di fatto la strada ad un personaggio mai esistito.
Scopri di più sulle vie di Palermo.
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Fonti:
M. DI LIBERTO, Nuovissimo stradario storico della città di Palermo, Palermo 1995
A. MUCCIOLI, Le strade di Palermo, Roma 1993
L. NATOLI, Giornale di Sicilia, 22 feb. 1931