Si parla di anemia quando si è in presenza di una riduzione della concentrazione di emoglobina (Hb) nel sangue. Ora, dal momento che l’emoglobina si trova all’interno dei globuli rossi, una diminuzione del loro numero è già causa di anemia. Questa condizione può essere dovuta da una malattia genetica, ad una situazione temporanea o sintomo di un’altra malattia.
Cosa è l’anemia?
L’anemia è una condizione che consiste nella riduzione del numero dei globuli rossi sani o della quantità di emoglobina, la proteina presente nei globuli rossi che trasporta l’ossigeno dai polmoni a tutti gli altri organi del corpo. Naturalmente ci sono diverse forme di questo disturbo, che possono essere causate da fattori diversi e produrre situazioni patologiche di diversa entità.
Nelle forme più lievi, spesso l’anemia neppure da sintomi individuabili, per cui si viene a conoscenza della carenza dell’emoglobina per caso, dopo avere eseguito un esame del sangue per qualche motivo.
Ma quali sono i valori normali di emoglobina?
Il valore dell’emoglobina nel sangue cambia con l’età ed il sesso. Se negli uomini scende sotto i 13 g/dl e sotto i 12 g/dl nelle donne si comincia a parlare di anemia (per quanto ancora in forma lieve e probabilmente senza alcun sintomo); nei neonati, che normalmente hanno una concentrazione di emoglobina più alta, già sotto i 15 g/dl si pone il sospetto.
La riduzione dell’emoglobina può essere un problema cronico, come nel caso di malattie genetiche; oppure temporaneo, per esempio in presenza di una carenza di vitamina B12 o acido folico (come accade durante la gravidanza); carenza di ferro per cattivo assorbimento o in presenza di insufficienza epatica o renale.
Età o sesso | Limiti inferiori Hb (g/dL) | |
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Bambini (0,5–5,0 anni) | 11,0 | |
Bambini (5–12 anni) | 11,5 | |
Adolescenti (12–15 anni) | 12,0 | |
Donne (>15 anni) | 12,0 | |
Donne gravide | 11,0 | |
Uomini (>15 anni) | 13,0 |
Sintomi dell’anemia
I sintomi dell’anemia dipendono dalla causa e dalla gravità dell’anemia. A volte, l’anemia può essere così lieve da non causare alcun sintomo all’inizio, però, in genere, con l’aggravarsi dell’anemia i sintomi diventano più manifesti e possono peggiorare.
La sintomatologia generale è essenzialmente riportabile al deficiente apporto di ossigeno ai tessuti: stanchezza cronica, facile faticabilità, pallore grave, cefalea; e poi, aumento dei battiti cardiaci e della frequenza degli atti respiratori, cioè i meccanismi compensatori adottati dall’organismo per intensificare la fornitura di sangue ossigenato ai tessuti.
Come si fa la diagnosi di anemia
Per verificare se si è in presenza di anemia, il medico prescrive alcuni esami di laboratorio: tra questi l’emocromo, che quantifica il numero di globuli rossi e la concentrazione di emoglobina al loro interno.
È inoltre importante misurare la quantità di ferro e di ferritina nel sangue, così come sarebbe utile effettuare l’esame del sangue occulto nelle feci che permette di capire se ci sono emorragie nel tratto gastrointestinale.
In presenza di forme gravi o recidivanti meglio rivolgersi allo specialista in ematologia per approfondire le possibili cause.
Cause dell’anemia
A causare l’anemia possono essere diversi fattori e per capirlo dobbiamo spiegare quale è il ruolo dei globuli rossi.
Nel nostro sangue, oltre a tante sostanze, circolano tre fondamentali tipi di cellule: i globuli bianchi che sostanzialmente ci proteggono dalle infezioni, le piastrine che aiutano la coagulazione in caso di ferite e i globuli rossi che trasportano l’ossigeno in tutto il corpo.
Al loro interno, i globuli rossi hanno una proteina ricca di ferro, chiamata emoglobina, che dà al sangue il tipico colore rosso. L’emoglobina viene prodotta dal midollo osseo, un materia spugnoso posto all’interno delle grandi ossa. Per questa produzione il midollo ha bisogno di ferro, vitamina B-12, acido folico e altri nutrienti provenienti dagli alimenti.
Il compito dell’emoglobina è quello di catturare l’ossigeno dai polmoni e trasportarlo a tutte le parti del corpo. Al “ritorno”, trattiene l’anidride carbonica e la trasporta ai polmoni per essere espulsa con la respirazione.
L’emoglobina (Hb) è una proteina complessa formata da quattro subunità alle cui estremità è presente uno ione di ferro capace di legare l’ossigeno e trasportarlo dai polmoni alle cellule dell’organismo. Il suo colore rosso è quello che determina la classica colorazione del sangue. Ogni globulo rosso può contenere fino a 640 molecole di emoglobina!
Si capisce adesso che possono esistere diverse cause che producono diversi tipi di anemia.
Anemia da carenza di ferro o da carenza vitaminica. Si tratta del tipo di anemia più comune. Abbiamo visto che il midollo osseo ha bisogno di ferro, vitamina B12 e folati per produrre emoglobina, se questi elementi sono carenti, l’organismo non riesce a produrre abbastanza emoglobina per i globuli rossi.
In questi casi la causa può essere una dieta insufficiente o un cattivo assorbimento di questi e altri nutrienti, oppure una perdita di sangue acuta (come nelle ferite o durante le mestruazioni) oppure cronica (come nel caso di ulcere, tumori intestinali o l’uso indiscriminato di alcuni antibiotici o farmaci antiinfiammatori).
Senza addentrarci nei casi specifici che avrebbero bisogno di trattazioni dettagliate, dobbiamo sapere che esistono poi anemie da ridotta produzione o eccessiva degradazione dei globuli rossi da parte dell’organismo; anemie da alterata maturazione delle cellule che producono i globuli rossi (per carenza di ferro, insufficienza renale cronica, carenza di eritropoietina) e anemie da difetti genetici (ad esempio la Talassemia o l’anemia falciforme).
Il ferro viene assunto con l’alimentazione sotto due forme: eminico, di cui è ricca la carne, e non eminico contenuto soprattutto nelle verdure e nel vino.
Il fabbisogno giornaliero è di 1 mg per l’uomo e 3 mg per la donna che perde molto ferro con le mestruazioni.
Cura e prevenzione dell’anemia
Prima di parlare di cura, sarebbe meglio parlare di prevenzione dell’anemia nei casi di carenza.
Ovviamente è necessario partire da una dieta sana e variegata ricca di quei nutrienti e minerali che apportino dosi sufficienti di ferro, folati e vitamine.
Gli alimenti ricchi di ferro includono le carni rosse, ma se ne trova abbastanza anche nei fagioli, lenticchie, cereali, verdure a foglia verde scuro e frutta secca.
L’acido folico si trova nella frutta, nelle verdure a foglia verde scura, nei piselli verdi, nei fagioli, nelle arachidi.
La Vitamina B-12 è presente nella carne, nei latticini, nei cereali arricchiti e nella soia.
La Vitamina C facilita l’assorbimento del ferro a livello intestinale per cui va assunta in abbondanza anche per tanti effetti benefici che puoi approfondire qui: Più sani con la vitamina C. Gli alimenti ricchi di vitamina C includono agrumi e fragole, peperoni così come broccoli e pomodori.
Per quanto riguarda la cura, naturalmente molto dipende dalle cause che hanno prodotto l’anemia e dalla gravità con cui si presenta. Nei casi gravi sintomatici e con emoglobina sotto i 7 g/dl, occorre valutare se è il caso di effettuare una trasfusione di sangue. Ovviamente sarà il medico a stabilire al di sotto di quale limite di emoglobina andrà effettuata la trasfusione.
Nei casi di anemia cronica si prenderanno provvedimenti terapeutici in funzione delle cause che le determinano. Così di volta in volta il medico stabilirà se basterà integrare l’alimentazione con acido folico, ferro o vitamina B12, oppure deve essere intrapresa una terapia specifica.
Per casi leggeri cronici o temporanei si può ricorrere anche ad un rimedio naturale inconsueto ma efficace e cioè alla mela chiodata, fatta da se stessi o acquistando il succo in farmacia. Se può interessarti leggi l’articolo: La mela chiodata, un rimedio naturale contro la carenza di ferro.
Saverio Schirò
Fonti: | G.M.Pontieri, Patologia generale e fisiopatologia generale, per i corsi di laurea in professioni sanitarie, Padova 2008 |
Wikipedia.org, Anemia ed emoglobina | |
saperesalute.it, Le diverse tipologie di anemia |