21“Lasciare libero lo Scarrozzo”: La storia – “Seven Show”

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E’ Stata una trasmissione televisiva andata in onda sul circuito nazionale italiano Italia 7 (poi rinominato Europa 7) dal 1996 al 1999 e poi ripreso sulla stessa emittente tra il 2007 e il 2008.

Mi ricordo che era una trasmissione di cabaret, addirittura nata prima di Zelig (che inizialmente si chiamava “Facciamo Cabaret”), che iniziò nel 1997. Nella trasmissione hanno partecipato tantissimi cabarettisti nazionali come: Ale e Franz, Ficarra e Picone, Antonello Costa, Antonio Giuliani, Dado, Enzo Salvi, Enrico Bertolino, i Fichi d’India, Flavio Oreglio, Gabriele Cirilli, Leonardo Manera, Mago Forest, Maurizio Battista, Max Pisu, Nello Iorio, Rocco Barbaro, la Ricotta, Carmine Faraco, Max Giusti, ecc.

Capite bene che stiamo parlando di una trasmissione importante. Mi ricordo che c’erano i provini a Palermo per il Seven Show e, come spesso accadeva, abbiamo partecipato pure noi. Come era successo per il laboratorio di Zelig e per tanti concorsi di Cabaret nazionali a cui abbiamo partecipato, pensavamo che spesso non volevano il pezzo di repertorio che noi abbiamo amato da sempre, ma dei pezzi diversi. Mi ricordo ad esempio della gag di tre bambini che facevamo per il laboratorio di Zelig per sviluppare una comicità più spendibile in TV rispetto alla nostra, molto più adatta agli spettacoli dal vivo.

In TV i tempi erano molto veloci, i pezzi dovevano durare pochi minuti al contrario che negli spettacoli dove potevi strutturarne la durata in funzione del pubblico presente e soprattutto senza particolari patemi. Per non parlare di oggi, dove le regole social fanno sì che devi dire tutto in massimo un minuto!

Non ci stupiremo se nel futuro il tempo proposto sia 5/6 secondi. Mi chiedo, posto che un giorno è sempre composto da 24 ore, tutto questo tempo che stiamo risparmiando in che attività di grande utilità dovremmo occuparlo?

Ma non importa, la TV ha i suoi tempi e lo spettacolo dal vivo altri, per cui o non fai TV o ti adegui ai loro tempi.

Ritornando al Seven Show, stranamente questa volta hanno voluto vedere un nostro pezzo classico e noi senza esitazione abbiamo subito eseguito il poeta Fiorello di Paola con la poesia “Vorrei morire nel sonno come mio nonno”.

Grande entusiasmo da parte di tutti e ci chiedono addirittura di realizzare una serialità del pezzo con presenza in ben 6 puntate. Ovviamente diciamo che la cosa è fattibile con la stessa tranquillità con la quale (se vi ricordate le scorse puntate) dicevamo che la settimana successiva nel locale di turno avremmo fatto uno spettacolo diverso.

Ma questa volta era davvero una bella occasione, potevamo cimentarci in un pezzo che abbiamo amato da sempre, che abbiamo avuto occasione di proporre in tanti spettacoli. Ognuno di noi faceva la sua parte ovvero: io la parte del sapiente, infatti dovevo fare una sorta di esame a Giorgio che mi chiedeva di entrare nell’accademia della poesia Siciliana, Giorgio la parte di quello che cercava di prendermi in giro sulla sua presunta cultura poetica e doveva far colpo su di me attraverso la presentazione di un grande poeta, appunto Giuseppe che interpretava Fiorello di Paola, con la mitica poesia “Vorrei morire nel sonno come mio nonno”. È la poesia che ancora adesso tutti ci chiedono e doveva essere presente in tutte le sei puntate così Giorgio doveva spiegarmi ogni volta il motivo per cui, nonostante questo poeta avesse decine di poesie, infatti presentava ben tre libri: “Minchiate orbe”, “Minchiate con gli occhiali” e “Chiamale come vuoi ma sempre Minchiate sono”, alla fine si decidesse di farci ascoltare la stessa poesia.

In pratica le regole delle trasmissioni di cabaret erano rispettate: personaggi uguali in modo da essere ricordati, alcune battute diverse ma il tormentone doveva essere la cosa più importante. E questa volta c’erano tutte le caratteristiche.

Non vi dico le discussioni per riuscire a seriare ben 6 pezzi che potevano durare massimo 4/5 minuti (tempo devo dire rispettabile, considerato il fatto che si parlava sempre di TV). Siamo stati pomeriggi interi a scrivere, a provare e a iniziare da capo.

-Io avevo sempre delle idee geniali e venivano bocciate. Vero Giorgio, ma spesso facevano ridere sul momento e poi ripetendole non ci convincevano.

-La verità è che siamo troppo tifosi di noi stessi per cui ridiamo anche per le banalità. Hai ragione Giuseppe, ma se ancora ci divertiamo è proprio per questo perché sostanzialmente continuiamo ad essere dei bambini che ridono e si divertono.

Finalmente si va a Roma, e arriviamo con tante idee sulle puntate e con tanta voglia di metterci in gioco. Arriviamo negli studi televisivi e accade una scena che poi avremmo visto nel famoso film “Cado dalla nubi” di Checco Zalone. Non so se vi ricordate quando negli studi televisivi di “I Want You” si cantava la canzone “Tanto lo sto sognando” e tutti si chiedevano di chi fosse la canzone.

Ebbene entriamo negli studi e sentiamo tanti operatori che ripetono. “Vorrei morire nel sonno come mio nonno” con l’intonazione esatta del nostro Fiorello di Paola. Ci sembrava un sogno, nessuna accoglienza poteva essere migliore, l’avevano visto nelle riprese dei provini e gli era rimasta impressa.

Giriamo le 6 puntate senza pubblico (cosa che sicuramente non ci mette nelle migliori condizioni, ma la TV è cosi), vanno in onda in tutta Italia ma è il tempo di tante trasmissioni, oltre Zelig, Colorado, Made in Sud, ecc. e non succede null’altro che il bel ricordo di quel viaggio a Roma, di quella bella esperienza. Si tratta di momenti che racconti se qualcuno ha voglia di leggere tra le speranze di un gruppo di cabaret dove la cosa più importante non è stata mai la voglia di successo, a volte anche litigando e avendo idee diverse, ma senza mai perdere la voglia di divertirci, di stare insieme.

Puntate precedenti

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Enzo Buffa
Enzo Buffa
Palermitano DOC! Da 37 anni attore di teatro e cabaret con il gruppo "Lasciare libero lo scarrozzo"... ma questo è solo il lato artistico

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