Il potere terapeutico degli animali è riconosciuto ormai da tempo. Nell’equitazione il contatto con un animale come il cavallo, libero ed imprevedibile, ha da sempre stimolato sensazioni, emozioni e una serie di attività intellettive quali la concentrazione, la memoria, la stabilità fisica e psichica, grazie alla sua personalità, forte e docile allo stesso tempo.
E’ risaputo, infatti, che l’equitazione migliora notevolmente la coordinazione tra le varie parti del corpo permettendo la totale consapevolezza del proprio schema corporeo. Per tali ragioni, uno sport riconosciuto in molti casi come d’élite, può fungere da attività ricreativa o, per meglio dire, come gioco per quelle persone meno fortunate a livello psichico e fisico comunemente definite “diversamente abili” o “disabili” o ancora “portatori di handicap” ma che in pochi si soffermano a chiamarli con i propri nomi e a riconoscerli persone vere.
Nei centri dove si pratica l’ippoterapia e l’ E.R.D. – Equitazione Ludico-ricreativa per Disabili, nella quale il diversamente abile, il gioco ed il cavallo diventano fedeli compagni di avventure.
L’unione di questi fattori crea una sorta di codice comunicativo tra cavallo, operatore specializzato e persona con disabilità in cui il soggetto disabile comincia a compiacersi e ad entrare a contatto con il mondo esterno e, dunque, la società.
Il personale specializzato fa da tramite tra la persona disabile ed il cavallo affinché tra di loro si realizzi un rapporto di AMICIZIA e di fiducia reciproca. In questo modo, i ragazzi che entrano a far parte del clima equestre scoprono altri aspetti della vita e vivono nuove emozioni tra cui la gioia e la voglia di scoprire. Gli operatori specializzati e gli ippoterapeuti realizzano con le persone disabili diverse attività sia da terra che a cavallo, lavorando in totale simbiosi con la natura e gli allievi. Questo comporta un impegno e un processo di conoscenza da parte degli operatori e terapisti e di adattamento all’ambiente circostante attraverso il quale, il soggetto disabile impara quali sono e dove sono sistemati gli eventuali attrezzi per la pulizia e la cura del cavallo, altresì detto in gergo “grooming”. Una notevole importanza sarà data, anche, alla conoscenza di quelli che possiamo definire gli “accessori” del cavallo, quali la sella, il sottosella o l’imboccatura e i relativi spazi in cui sono riposti.
L’obiettivo principale è quello di distanziare le persone con disabilità dall’ambiente terapeutico a cui sono abituati per permettere il loro inserimento, per un’ora o poco più, in un clima totalmente differente ricco di colori, allegria, emozioni, integrazione e disponibilità.
Il tipo di attività svolta permette che la persona con disabilità migliori notevolmente le sue capacità cognitive e coordinative, di attenzione e concentrazione al fine di aumentare la sua autostima. Questo strumento terapeutico quale l’equitazione ludico-ricreativa e l’ippoterapia aiuta principalmente quei soggetti affetti da sindrome di Down, Autismo, Sintomi di Deprivazione, stati d’ansia e tensione neuro-psichica.; attraverso il cavallo ognuno di loro riesce ad alleviare il peso del proprio handicap, dal momento che l’animale in questione possiede un proprio modo di agire e un suo carattere.
Diventa, dunque, palese agli occhi di coloro i quali si trovano a trascorrere un pomeriggio presso un centro di ippoterapia, l’interesse per la felicità dei ragazzi ed il desiderio di rivedere, ad ogni lezione successiva, i sorrisi stampati sui loro volti e su quelli dei genitori che seguono visivamente i propri figli vivere questa avventura.
Santina Calsabianca
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