I misteri delle tombe Regali della cattedrale

Storie curiose e misteri non risolti sul "cimitero dei Re" di Palermo

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All’interno della bellissima cattedrale di Palermo sono custodite le tombe regali di Re e Imperatori della Sicilia e loro consorti: quattro sono in porfido posti sotto un baldacchino decorato; una è un sarcofago in marmo incastrato nella parete, mentre in quella opposta vi è solo una lastra in marmo commemorativa senza sepolcro o cadavere. Dunque cinque tombe, solo che i defunti seppelliti in questa cappella sono sette! 

Il mistero dei sette cadaveri dentro cinque sepolcri.

Sembra il titolo di un film di avventura, e in realtà si tratta di una serie di misteri che hanno impegnato numerosi studiosi e storici che ancora non sono arrivati ad una soluzione definitiva.

Il luogo dove sono sistemate le tombe regali è un complesso che forma due cappelle poste a sinistra, entrando nella cattedrale dall’ingresso a nord della chiesa. Ma non era questo il luogo originario in cui erano stati posti i sepolcri.

Originariamente erano state collocati alla sinistra del presbiterio in una cappella chiamata “il Cimitero dei Re”, con tanto di altare al centro e i quattro sarcofagi posti due per lato. Nel 1781, durante i lavori di restauro della Cattedrale le tombe furono trasferite dove si trovano adesso.

Le tombe regali della prima cappella

Tombe regali prima cappella
Tombe di Enrico-VI e Costanza d’Altavilla-G.dallorto-CC-BY-SA-2.5-it via wikimedia

I sarcofagi con baldacchino posti nella parte più in fondo della cappella appartengono ai genitori di Federico II: davanti, quello di Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa e imperatore del Sacro Romano Impero dal 1189 al 1197. Dietro è deposta la moglie, Costanza I di Altavilla, Regina di Sicilia come recita l’epitaffio ai piedi del sepolcro, che diede alla luce Federico a Jesi, quasi in forma pubblica, essendo lei in avanzata età (circa 40 anni), per dimostrare che il figlio era davvero il suo (leggi la storia: Costanza d’Altavilla da monaca a regina).

Le due tombe sono simili, in porfido rosso, un marmo piuttosto pregiato usato per i monumenti importanti riservati agli imperatori. Poggiano ciascuna su un basamento di marmo grigio e sono coperte da un baldacchino sorretto da sei colonne. Quello di Enrico VI è anch’esso in porfido, quello della moglie è in marmo intarsiato e decorato finemente da mosaici.

Nella parete della stessa cappella è incastonata la tomba di Costanza d’Aragona, la prima moglie di Federico. Si tratta di un sarcofago in marmo bianco decorato con basso rilievo che presenta una scena di caccia. Il sarcofago di Costanza fu aperto nel 1491 e al suo interno furono rinvenuti numerosi gioielli tra cui la famosa “corona di Costanza” che si può ammirare nel Tesoro del Duomo.

Le tombe regali della seconda cappella

Partendo da dietro, troviamo il sepolcro di Ruggero II, padre di Costanza e dunque nonno di Federico II. Fu il primo re di Sicilia dal 1130 al 1154, anno della sua morte e fu colui che rese Palermo capitale del Regno e la arricchì di numerose opere d’arte e di ingegneria.

La sua tomba, in lastre di porfido rosso, risulta piuttosto squadrata rispetto alle altre, tuttavia  è molto fine il piedistallo dell’avello realizzato in marmo dove sono scolpite due figure maschili inginocchiate nell’atto di sorreggere il sepolcro. Il baldacchino, molto simile a quello di Costanza è sorretto da sei colonne in marmo ed è finemente decorato da mosaici con forme geometriche.

Tombe regali- sepolcro di Federico II
Tomba di Federico II by J. L. Bernardes Ribeiro CC BY-SA 4.0

Sul davanti, la tomba di Federico II († 1250), lo “Stupor Mundi”, come venne ricordato dal popolo e dagli storici.
La struttura sepolcrale è realizzata con un blocco di porfido rosso scolpito finemente. Poggia su un basamento in marmo grigio è quasi gemella a quella del padre, ma molto più decorata.
A reggere la tomba col fondo semicircolare sono scolpiti quattro leoni che stringono tra le zampe figure antropomorfe.
Completano la decorazione della tomba tre tondi scolpiti in ogni spiovente: sono raffigurati il Cristo Pantocratore e la Vergine col Bambino nei tondi centrali, i quattro evangelisti in quelli esterni.

Completa la cappella sepolcrale una lastra in marmo incassata sulla parte sinistra e sorprendentemente vuota, cioè priva di cadavere! Ecco un altro mistero. Dove sarebbe finito il corpo del defunto Guglielmo d’Aragona duca d’Atene, trisnipote di Federico II, morto a Valencia nel 1338?
La lastra di marmo presenta una figura umana distesa, con l’abito dei domenicani e ai lati gli stemmi della casa di Aragona.

Un fatto curioso è che due di questi sepolcri erano stati commissionati da Ruggero II per essere collocati nel duomo di Cefalù: uno per se stesso ed uno forse da lasciare come abbellimento del duomo. Ma quando questo morì nel 1154 il Duomo non era stato ancora completato (sarebbe stato consacrato quasi un secolo dopo, nel 1267), per cui la sua salma venne trasferita provvisoriamente a Palermo e qui rimase. Nel 1215 Federico donò una tenuta al vescovo di Cefalù come ricompensa per il trasferimento dei due sepolcri in porfido voluti dal nonno Ruggero.
Benché non tutti gli studiosi siano d’accordo, sarebbero quelli in cui sono inumati Federico ed il padre Enrico. 

Chi riposa all’interno delle Tombe regali?

Tutte le tombe regali sono state aperte a più riprese. Alcune volte con consapevolezza, altre con intenti meno nobili. 

Nella tomba di Re Ruggero, morto a Palermo a 59 anni (1154), furono trovate le sue ossa tra drappi di velo giallo con fregi in oro alle estremità. La veste regale giallastra, era ridotta a brandelli ma si riconoscevano disegni di cavallerizzi e altri animali finemente riprodotti. Nessuna arma o altri suppellettili al suo interno: forse trafugati?

La tomba di Enrico VI, morto a Messina a 32 anni (1197), contiene la sua salma ed è stata aperta per la prima volta nel 1491. Il cadavere era in uno stato di conservazione abbastanza buono, tanto che si dice che i tratti del suo volto mostravano ancora la cattiveria e la crudeltà che lo caratterizzarono quando era in vita.
Il corpo era avvolto nella veste regale gialla decorata con fili d’oro e disegni di animali e fronde miste. Vicino ai piedi una corona in tessuto giallo con ricami in oro, simile alle corone dei re normanni raffigurati nei mosaici della Martorana e del Duomo di Monreale. Curiosa la presenza di ciocche di capelli lunghi, di diverso colore.

La tomba di Costanza d’Altavilla, morta a Palermo a 44 anni, nel 1198, un anno dopo il marito Enrico VI, contiene le sue ossa. Quando fu aperta, al suo interno non fu trovato nulla di prezioso, solo i resti della sua veste, con veli gialli, due guanti e le scarpe in stoffa pregiata. 

La tomba di Costanza d’Aragona si trova incastonata nella parete. Vedova del Re d‘Ungheria divenne la moglie di Federico II e morì a Catania nel 1222 a 39 anni. All’interno lo scheletro era coperto dai brandelli di una veste color cremisi. Dentro una cassetta furono rinvenute la corona imperiale in drappo, ornata di gemme e altri gioielli incastonati in lamine d’oro; cinque anelli, un gioiello lavorato ed una lamina d’argento con l’iscrizione dell’anno 1222.

La tomba di Federico II è senz’altro la più ornata esteriormente ed è quella che ha mostrato una sorpresa inaspettata al suo interno: quando fu aperta furono trovati 3 cadaveri!
Il primo era quello di un uomo, avvolto da un manto regale ornato da varie aquile, caratteristiche della casata aragonese, e portava una spada al suo fianco. È stato identificato con Pietro II d’Aragona, morto a Caltabellotta nel 1342. Sotto di lui un altro cadavere avvolto in un drappo piuttosto logoro e con un braccio sopra il petto di Federico. L’identificazione è risultata piuttosto difficile e mentre alcuni pensano che sia il corpo di Guglielmo duca d’Atene († 1338), il cui sepolcro vuoto si trova incastrato nella parete della cappella, altri sostengono che sia un corpo di una donna sconosciuta, il che infittisce il mistero.
Sotto le due salme giace in ottimo stato il corpo di Federico II. La testa, avvolta da una corona aperta, poggia su un cuscino di cuoio. Vestito con le stesse tre tuniche che indossava all’atto della consacrazione ad imperatore, tiene sul fianco sinistro il globo imperiale privato della croce e una spada.

Rimangono senza soluzione i misteri sulle tombe regali della Cattedrale

Chi è quel cadavere dentro la tomba dell’Imperatore Federico? E se fosse di una donna, chi mai potrebbe essere? E poi come mai avrebbero “profanato” la tomba imperiale di Federico e non quelle degli altri per riporre questi cadaveri? Soprattutto considerando che  il posto per Pietro d’Aragona c’era bello e pronto.
Perché le tombe sono state spostate dalla sede originaria in Cattedrale? E quali erano le due trasferite da Cefalù? Sono state aperte da altri prima delle ispezioni ufficiali? E gli eventuali oggetti trafugati dove si trovano adesso?
Come si vede tanti interrogativi senza risposta, che probabilmente tali rimarranno se non verrà trovata altra documentazione che chiarisca questi misteri intricati.

Saverio Schirò

Fonti:

  • G. Mantovani, Cicerone di Sicilia, guida ai monumenti. Palermo – Monreale, Edizioni librarie Siciliane, Palermo 1981
  • G. Bellafiore, Palermo, guida della città e dintorni, Palermo 1986
  • Laura Molina López, I Sepolcri Regali della cattedrale di Palermo in S. De Maria, .l Parada López de Corselas, ED,  L’IMPERO E LE HISPANIAE DA TRAIANO A CARLO V Classicismo e potere nell’arte spagnola, Bononia University Press,  Bologna 2014
  • Voci relative ai sepolcri regali su smarteducationunescosicilia.it
  • Voci relative ai Re e consorte su wikipedia.org
  • http://www.cattedrale.palermo.it/

Immagini tratte da wikipedia.org

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Saverio Schirò
Saverio Schiròhttps://gruppo3millennio.altervista.org/
Appassionato di Scienza, di Arte, di Teologia e di tutto ciò che è espressione della genialità umana.

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