La fontana del chiostro di santa Caterina

Un luogo suggestivo racchiuso dentro una raffinata architettura del 500

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La fontana del chiostro di santa Caterina al Cassaro fu realizzata per volontà della madre priora, suor Rosalia Migliaccio, nel 1781, e collocata al centro del meraviglioso complesso tardo cinquecentesco all’interno dell’omonimo monastero domenicano.  

Breve storia del monastero di Santa Caterina d’Alessandria

Per prima cosa, è giusto chiarire che il monastero e l’annessa chiesa sono dedicati a Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, una martire del III secolo di cui si hanno poche notizie certe. È ritenuta protettrice degli studiosi, degli insegnanti e degli ordini religiosi dediti all’insegnamento, come gli agostiniani e appunto i domenicani che abitarono questo monastero femminile sin dal 1311, quando la gran dama Benvenuta Mastrangelo lasciò i suoi beni all’Ordine di san Domenico.  

Matthias Süßen – Opera propria CC BY-SA 4.0 via wikimedia

Il monastero sorse su una vasta area che comprendeva le case di Giorgio Antiocheno, ammiraglio di Re Ruggero e artefice della vicina chiesa della Martorana, e inglobò un monastero basiliano lungo il Cassaro, risalente al 1088 e intitolato a san Matteo. Resti dell’architettura normanna risalente alle antiche case sono ancora visibili nei corridoi della struttura.

Inizialmente il monastero fu soltanto un conservatorio che serviva ad ospitare donne uscite dal meretricio: un “rifugio per peccatrici pentite”. Ma nel corso dei secoli, con l’accrescersi del numero di monache, il complesso venne ampliato più volte, grazie ai contributi e lasciti delle migliori famiglie dell’aristocrazia palermitana che accoglieva le donne nobili rimaste nubili, secondo il costume dell’epoca: ragazze di “buona famiglia” venivano ammesse come educande in età giovanissima e al compimento del ventunesimo anno prendevano i voti. 

Intorno al 1560, si ritenne opportuno costruire una nuova chiesa di santa Caterina, che accogliesse le numerose suore di clausura, che a quel tempo dovevano essere circa un centinaio. Trenta anni dopo, la chiesa era praticamente completata e presto sarebbe diventata quel gioiello di architettura barocca sontuosamente decorata da marmi mischi, che ancora oggi abbiamo la fortuna di potere ammirare. 

Le monache domenicane rimasero all’interno del monastero fino al 2014, superando la crisi della soppressione degli ordini religiosi del 1866 (da cui furono esentate), i rischi durante i moti rivoluzionari della fine dell’800 e le bombe del 1943 che danneggiarono pesantemente il complesso.

Oggi, la chiesa ed il convento sono visitabili.

La fontana del chiostro del monastero di santa Caterina

fontana del chiostro di santa Caterina al Cassaro
Stendhal55 – Opera propria CC BY-SA 4.0 via wikipedia

Salendo le scale, dopo la chiesa, si giunge al bellissimo chiostro del monastero. Dalla forma di quadrilatero irregolare, il cinquecentesco chiostro è delimitato da una serie di archi a tutto sesto che ne racchiudono i quattro lati. Al di sopra del lato orientale si eleva un corridoio che dà sul prospetto dell’aula conciliare dell’antico monastero. Notevole è il portale normanno con le delicate colonnine tortili e due grandi finestre ai lati, tutto incorniciato dalle tipiche decorazioni a doppio archivolto. 
La pavimentazione maiolicata e un obelisco, con simboli dell’ordine domenicano posto in un angolo, rendono piacevolmente articolata ed accogliente la struttura del chiostro.

Al centro, la fontana,  come ci riferisce il Villabianca, fu voluta dalla madre superiora, Rosalia Migliaccio, che nel 1781, la commissionò per cinquecento onze, al più famoso scultore palermitano dell’epoca: Ignazio Marabitti.

A quel tempo, il Marabitti era nel pieno della maturità artistica, aveva 62 anni ed aveva realizzato alcune delle più belle opere scultoree della città e non solo. Richiestissimo in tutta la Sicilia, è sorprendente ritrovare la sua mano in numerose opere marmoree che vediamo sparse per l’isola. Fra le tantissime, ne citiamo solo alcune: la fontana del genio all’interno di villa Giulia; la fontana del Cavalluccio Marino in piazza Santo Spirito e le due statue di san Martino delle Scale che rappresentano l’allegoria del fiume Oreto e San Martino ed il povero. Ma è davvero un nulla rispetto alla produzione artistica di questo scultore.

Per il chiostro si Santa Caterina Marabitti realizzò la statua al centro della fontana: san Domenico rappresentato secondo l’iconografia classica, con l’abito dell’Ordine, i capelli tagliati a chierica, il libro in mano, sul quale indica qualcosa, e ai suoi piedi un cane. Curiosa la presenza del cane che pare derivi dall’interpretazione lessicale del nome in latino dei domenicani, Dominicanes, inteso come Domini canes, cioè cani del Signore, fedeli al Signore come lo è l’animale al padrone.

La scultura si eleva al centro della fontana realizzata in marmo di Billiemi: la vasca, vagamente a forma di quadrifoglio, si poggia sopra un basamento circolare a cui si accede attraverso quattro rampe di cinque gradini. Al di sopra della vasca, un basamento decorato regge quattro grandi conchiglie entro le quali quattro maschere lasciano uscire le bocche dei cannoli da cui sgorga l’acqua. E infine la statua del Santo.

Nell’insieme, chiostro e fontana producono un complesso armonico che certamente doveva favorire la contemplazione e la preghiera delle sorelle che si concedevano un momento di aria aperta, passeggiando sotto le volte del cortile. 

Dopo la rigida clausura che ne ha impedito l’ingresso, da alcuni anni anche il chiostro e la sua bella fontana sono aperti all’ammirazione dei visitatori, magari gustando un pasticcino dalla “Spezieria o Dolceria di Santa Caterina” posto proprio all’interno del chiostro e preposto alla realizzazione di dolci secondo l’antica tradizione monacale.

Saverio Schirò

Fonti:

  • Rosario La Duca, La città passeggiata, vol. I, Ed. l’Epos, Palermo 2001
  • Giuseppe Bellafiore, Palermo, guida della città e dei dintorni, Palermo 1986
  • Per info sugli orari ed i costi: monasterosantacaterina.com

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Saverio Schirò
Saverio Schiròhttps://gruppo3millennio.altervista.org/
Appassionato di Scienza, di Arte, di Teologia e di tutto ciò che è espressione della genialità umana.

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