La chiesa di San Pietro la Bagnara era un pregevole monumento di epoca normanna situato a Palermo nei pressi della Cala. Come altri edifici antichi situati in quel luogo, il suo destino fu segnato dalle attività del vicino Castello a Mare, che ne determinò la demolizione nel 1834.
Ripercorriamo la sua storia.
Le origini di San Pietro la Bagnara
La fondazione della chiesa dei Santi Pietro e Paolo (così era chiamata), risale al 1081, al tempo e per concessione di Roberto il Guiscardo, primo signore normanno di Sicilia, nonché fratello maggiore di Ruggero I, capostipite della dinastia reale siciliana.
Una lapide commemorativa in lingua greca, posta all’ingresso dell’edificio e oggi conservata a Palazzo Abatellis, ricordava l’evento:
“Fu terminato l’augustissimo tempio dei Santi e Veneratissimi Pietro e Paolo Apostoli, al tempo del famosissimo Duca Roberto e di Sichelgaita, sua moglie, a spese di Nicola, figlio di Leone, Paratalassita di Palermo, e per la sollecitudine di Nicola, umilissimo Presbitero e Tabulario, nell’anno 6589. Pregate per loro”.

Per completezza d’informazione, al tempo dei Normanni il Paratalassita era il sovrintendente al traffico marittimo, mentre il 6589, corrispondente appunto al 1081 sul calendario gregoriano, era l’anno in corso all’epoca, secondo un calcolo basato sulla presunta origine del mondo.
Nel 1117, quando il futuro re Ruggero II si recò in visita a Bagnara Calabra, il priore dell’Ordine dei Canonici Regolari di Sant’Agostino gli fece presente che il suo convento non disponeva di terre da coltivare e gli chiese di assegnargliene alcune in Sicilia, insieme ad una chiesa di Palermo che potesse accoglierli. La richiesta fu accettata e, oltre ad alcune terre nei pressi di Milazzo, fu assegnata all’ordine anche la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, che da allora fu semplicemente conosciuta come di San Pietro de Balnearia, o la Bagnara.
Secondo una cronaca del XIII secolo non del tutto accreditata, il 30 maggio 1208 papa Innocenzo III, venuto a Palermo per visitare il giovane Federico II, avrebbe consacrato solennemente questa chiesa alla presenza di sette cardinali, un patriarca e diciotto arcivescovi.
Con il passare degli anni, la piccola chiesa acquisì una grande importanza per la borgata di pescatori che vi sorse attorno e che prese appunto il nome di Borgo San Pietro. Svariate modifiche interessarono l’edificio, che intanto si era arricchito con quadri di epoca quattrocentesca e da un mirabile trittico ligneo raffigurante l’Incoronazione della Vergine tra i Santi Pietro e Paolo, oggi conservati nella Galleria regionale di Palazzo Abatellis.
Gli ultimi anni e la demolizione
Nonostante fossero passati secoli dall’assegnazione della chiesa ai monaci provenienti dalla Calabria, pare che fino ai suoi ultimi anni una piccola comunità di origine Bagnarese, residente in Sicilia, continuasse a frequentare questo luogo.
Forse fu grazie a queste persone che Paolo Florio, primo della famosa dinastia imprenditoriale siciliana, si trasferì proprio da Bagnara a Palermo, per stabilirvi le sue attività commerciali nei primi anni dell’800.
Nel 1834, a causa della sua vicinanza al Castello a Mare, un decreto regio ne dispose la totale demolizione, visto che l’edificio poteva costituire un presidio strategico in caso di assalto alla roccaforte da parte del popolo, e in quegli anni non mancavano certo il fermento e le avvisaglie delle rivolte anti-borboniche che avrebbero poi trovato sfogo nei moti del 1848.
Le opere e gli elementi di pregio furono salvati, mentre l’antico monumento fu gradualmente e definitivamente smantellato.
Fonti: G. Palermo – Guida istruttiva per potersi conoscere … tutte le magnificenze … della Città di Palermo, Volume 1
R. La Duca – San Pietro la Bagnara: una “gancia” calabrese a Palermo – Giornale di Sicilia 5 giugno 1998
Wikipedia.org – Chiesa di San Pietro (Palermo)
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