La via Ponticello va dalla via Maqueda alla piazza Casa Professa.
In questo luogo sorgeva un ponticello che attraversava il torrente Kemonia, uno dei fiumi che lambiva la città nei tempi antichi.
Il fiume a regime torrentizio, era anticamente conosciuto come Cannizzaro (dall’arabo “ayn nazr”, fiume piccolo) e anche chiamato “fiume del maltempo”, dato il suo ingrossarsi nel mesi invernali (il termine Kemonia deriva appunto dal greco Xeimon, inverno). Questo nasceva dalla fossa della Garofala (nel pressi della villa D’Orleans e del parco Ninni Cassarà) per poi immettersi in città, seguendo il percorso dell’attuale via Porta di Castro, congiungendosi con il Papireto all’altezza della chiesa di S. Antonio Abate (o dell’Ecce Homo, in via Roma) per poi sfociare alla Cala.
Il fiume si rese tristemente famoso per le sue esondazioni disastrose. Decisiva fu la piena del 27 settembre 1557, che provocò ingenti danni e portò alla morte di oltre 600 persone. In seguito a tale evento il Senato palermitano prese la decisione di deviare il corso del fiume incanalandolo nell’Oreto e il ponticello, fino ad allora molto utilizzato, scomparve. Purtroppo la storia del fiume non era ancora finita e il 26 novembre 1666 un nuovo straripamento riportò il fiume sul suo corso originale, causando di nuovo ingenti danni. A questo punto si decise di adottare una soluzione drastica, la costruzione di una galleria sotterranea che convogliasse le acque del fiume direttamente a mare.
salve!
in un film girato a Palermo (Ficarra e Picone film completo) ho notato che il cartello che indica il nome della piazza: Piazza Ponticello è trilingue: italiano ebraico e arabo!
qualcuno potrebbe spiegarmene la ragione?
grazie in anticipo
cordiali saluti
Daniele Fano
Ciao Daniele, la ragione per la quale nel cartello del nome della via è scritto in italiano, ebraico e arabo è dovuta ad una ragione storica, perché quel rione nel XV sec. era abitato da un’etnia ebraica e il comune di Palermo ha accolto l’iniziativa della Federazione tra i comuni che hanno ospitato comunità ebraiche di installare tali targhe. L’altra ragione è contingente perché adesso vi è presente un buon numero di extracomunitari di origine araba.