La via Serraglio Vecchio va dal corso dei Mille alla via Rosario Gregorio.
Il nome fa riferimento ad un edificio inaugurato nel 1733 in pompa magna e con tutti gli onori. Questo fu subito adibito ad Albergo generale dei poveri ed in poco tempo una spedizione di rastrellamento della città né riempì le stanze di indigenti e mendicanti, che trovavano sì un pasto caldo, ma vivevano anche in una situazione di prigionia, dato che non gli era concesso di uscire e “abbruttire” la città con la loro presenza. In breve tempo vennero rinchiusi nella struttura anche gli inabili al lavoro e i portatori di handicap e menomazioni fisiche. L’edificio faceva parte di un complesso conventuale costruito dai Padri Agostiniani della Congregazione dei Centorbi attorno ad un’antica chiesetta dedicata a S. Cristoforo, da loro rinominata “Madonna della Provvidenza” ed oggi conosciuta come “S. Maria dei Naufragati”. L’istituto venne chiuso nel 1772 e i poveri vennero trasferiti nel più grande “Albergo dei Poveri” di corso Calatafimi, appena costruito per volere di re Carlo III di Borbone, dopo 26 anni di lavori. L’altro Ospizio, comunemente chiamato “Serraglio Vecchio”, fu utilizzato per altri scopi fino alla sua demolizione, avvenuta verso la fine del XIX secolo.