Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento Palermo si avvicinò ad un nuovo stile: il Liberty, anche chiamato Art Nouveau, per la realizzazione di Teatri, Ville e Palazzi Borghesi. La natura con le sue molteplici sfumature ispira questa espressione artistica e alimenta la libera creatività.
Nell’architettura emergono facciate ondulate con motivi che ricordano rampicanti e vetrate che realizzano superfici lucenti e tinteggiate.
Palermo vede con Ernesto Basile il fiorire del liberty più elegante e raffinato a partire dalla Villa Igiea, edificio del 1800 appartenuto ad un ammiraglio inglese e successivamente acquistato da Ignazio Florio che gli diede il nome della figlia. Ignazio Florio riteneva lo stile neogotico della Villa troppo severo e perciò incaricò Basile nel 1908 di occuparsi dell’architettura ed Ettore De Maria Bergler delle decorazioni. Degno di menzione è lo splendido salone del Basile con affreschi raffiguranti fanciulle tra i fiori (iris, papaveri e melograni).
Nel 1899 Vincenzo Florio commissionò a Basile un palazzo, noto come Villino Florio. In questa opera l’architetto ci mostra il suo amore per l’arte gotica e rinascimentale, adeguandola in chiave moderna in uno scenario strutturato da imponenti scale, archi e torrette. All’interno erano presenti arredi in legno progettati dal Basile e ad ogni piano corrispondeva una funzione: il piano degli svaghi si trovava in corrispondenza del parco e comprendeva la sala biliardo e la sala giochi, la sala di rappresentanza, alla quale si accedeva tramite le scale, era costituita da un grande salone e dalla sala da pranzo ed infine la sala di residenza dove erano presenti le camere da letto. Nel 1962 un incendio danneggiò lo splendido edificio che fu restaurato e ad oggi è una delle sedi della Regione Sicilia, in fase di restauro.
Villino Favaloro è attualmente considerato il primo esempio di modernismo a Palermo, costruito su progetto di G.B. Basile che concepì una soluzione decorativa con linee curve dai ricercati trafori. L’edificio fu completato a partire dal 1903 dal figlio Ernesto che ne curò il completamento decorativo e vi aggiunse una torretta ottagonale.
Passeggiando in Piazza Politeama non si può non notare il chiosco Ribaudo, piccolo gioiello tardo-floreale del liberty palermitano eretto da Ernesto Basile nel 1916. Le membrature curvilinee che formano ghirigori floreali esaltano naturalmente le forme sinuose del mondo vegetale tipiche dell’Art Nouveau e proseguendo lungo la via Ruggero Settimo si giunge in Piazza Verdi dove altri gioielli architettonici quali i due chioschi liberty progettati da Ernesto Basile e costruiti tra il 1875 e il 1897 fungono da degna cornice al teatro Massimo . Nati come punto di ristoro per le passeggiate urbane, la particolare struttura dei chioschi unisce la muratura con gli elementi metallici in ferro battuto provenienti dalla nascente Fonderia Oretea, con ricercati accostamenti di colore e decori fantasiosi.
Tappa imprescindibile è la visita del Teatro “Massimo” Vittorio Emanuele, iniziato nel 1875 dall’architetto Giovanni Battista Basile e ultimato dal figlio Ernesto nel 1897. Questo imponente edificio monumentale, in stile neoclassico, è stato pensato per diventare centro della vita di relazione dei cittadini palermitani e sede di numerose stagioni di opera. Importante fu il contributo che la ditta Ducrot e il pittore De Maria Bergler diedero per la cura degli arredi e dei particolari decorativi dell’interno.
Altro magnifico esempio di architettura in stile Liberty è l’Hotel Delle Palme che fu il cuore della Palermo liberty: un lusso discreto, un’aria fuori moda. Fu il rifugio di Wagner e della Callas, di spie e boss. La sua storia inizia nel 1856, quando gli Ingham-Whitaker, famiglia inglese con grandi interessi nel vino e nei trasporti marittimi, fiore all’occhiello della borghesia imprenditoriale che fece sognare a Palermo un futuro florido e cosmopolita, fanno costruire il palazzo tra due palme come loro dimora privata.
L’entomologo e albergatore Enrico Ragusa lo acquista, inaugurandolo nel 1877 e poi, nel 1907, affidandone la ristrutturazione al grande architetto del liberty Ernesto Basile.
Tante sono in sei anni le opere in stile Art- Nouveau costruite, oltre allo stabilimento balneare Charleston a Mondello, 300 villini in stile liberty furono costruiti, tanto che Sciascia scrisse:
“Palermo è una citta’ essenzialmente liberty, quasi una piccola capitale dell’art-nouveau“.
Valeria Spagna
Bellissima si, ma decadente e monnezzara
bellissima citta
La mia Palermo è una meravigliosa città.
Bella storia