La via Scannaserpe è una traversa della via Resuttana.
Scannaserpe è il nome della zona, che anticamente era occupata dal vastissimo “fondo Scannaserpi”, così denominato dal soprannome dei fratelli Simone e Vincenzo D’Abbeni, detti appunto Scannaserpi, che avevano ricevuto la concessione del terreno nel 1603 da donna Diana Abbate.
Nella piazzetta omonima ed attigua alla via, vi è la villa Marraffa, con il suo interessante arco d’ingresso alla corte. Un tempo la villa apparteneva ai frati domenicani e, successivamente, passò in mano alla famiglia Marraffa. Oggi è sede di una succursale della scuola media Vittorio Emanuele Orlando.
I Scannaserpi sono entrati a far parte della tradizione popolare come sinonimo di povertà e sfortuna. Un detto dice: “Siamo ridotti come Scannaserpi, nudi, morti di fame e senza scarpe” indicando proprio l’attraversamento di un periodo negativo.