La via Gioiamia va dalla via Matteo Bonello alla piazza S. Cosmo.
Il toponimo, abbastanza singolare, da in realtà nome anche ad una piazzetta, ad un vicolo e ad altre strade vicine che ne riportano la denominazione. Si pensa che in questa zona dovesse abitare una persona che portasse tale soprannome, forse dovuto ad un’intercalazione tipicamente siciliana che attribuisce il vezzeggiativo “gioia mia” alle persone a cui è rivolto.
Le altre strade vicine sono la via della Rosa alla Gioiamia, dalle origini altrettanto oscure, e la via Cancello alla Gioiamia, chiamata così per via dei “canceddi” che abitavano qui. Questi ultimi erano i guidatori di bestie da soma, ed erano chiamati così per via di un particolare arnese a forma di forbici che veniva usato per sistemare la soma sul basto. Nel 1587 la congregazione dei canceddi ottenne la concessione della chiesa di S. Maria di Gesù, meglio conosciuta come S. Maruzza, per distinguerla dall’omonimo convento. Tale chiesa era stata lasciata libera dal Collegio degli Orfani che nel frattempo si era trasferito nell’adiacente chiesa di S. Cosmo.
Giovanni c’è andato più vicino. Ma non viene da jamila (con una sola “l”: “bella” non “bellissima”)
Considera anche l’etimologia dall’arabo jamilla (bellissima), riferito alla moschea Gami (corrispondente al sito dell’attuale Cattedrale) cui conduceva la strada.