Piazza Villena (I quattro Canti)

    Piazza Villena (o Vigliena) è meglio conosciuta come “I quattro Canti di città” o “Il Teatro del Sole” e si trova all’incrocio tra via Maqueda e via Vittorio Emanuele.

    La realizzazione della piazza avvenne nel 1609, nove anni dopo il taglio della via Maqueda, sotto il viceré Giovanni Fernandez Paceco, duca di Villena. In quello stesso anno avvenne il completamento dei cantoni est ed ovest, mentre il cantone sud venne terminato nel 1612 sotto il viceré d’Ossuna e quello di nord nel 1620 durante il viceregno del conte di Castro. La sistemazione delle statue avvenne a partire dal 1617 con l’assegnazione dell’incarico a Mariano Smiriglio, ingegnere del Senato palermitano.

    La forma della piazza è un ottagono situato al centro della Palermo antica, formato dall’alternanza di strade e quinte architettoniche, che funge da punto di incontro tra i quattro quartieri principali dell’epoca, ovvero la Kalsa, La Loggia,  il Capo e l’Albergheria.

    Le quattro facciate, che rappresentano i cantoni, sono adornate con su più livelli, con una decorazione basata sull’uso degli ordini architettonici classici, dorico e ionico e corinzio e sormontati dagli stemmi reale, senatorio e viceregio. I quattro prospetti si susseguono dal basso in alto secondo un principio di ascensione: dalla natura al cielo. Così al piano inferiore si parte da una fontana, ognuna delle quali rappresenta uno degli antichi fiumi che bagnavano Palermo:  Papireto, Kemonia, Oreto e Pannaria, al di sopra della quale si erge una figura rappresentante allegoricamente le quattro stagioni (Eolo,Venere, Cerere e Bacco). Nell’ordine successivo sono sistemate le statue di Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV. Nell’ordine superiore, le quattro sante palermitane patrone della città prima dell’avvento di santa Rosalia: sant’Agata, santa Ninfa, sant’Oliva e santa Cristina.

    La facciata meridionale, appartenente al quartiere dell’Albergheria, fa parte della chiesa di San Giuseppe dei Teatini che, simmetricamente, possiede anche un “Quinto Canto” che si affaccia su via Vittorio Emanuele.

    1 COMMENTO

    1. Splendida, anche per la configurazione allegorica, ma per poterne godere appieno bisogna andarci e vedere, soprattutto per la disposizione architettonica della chiesa di S. Giuseppe. Direi che forse varrebbe la pena di restuirla all’ antico splendore con un bel restauro di pulizia, visto che come colore prevale il “nero”……

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