La via Paolo Paternostro va dalla piazza Castelnuovo alla piazza Giovanni Amendola.
Fu un avvocato e patriota nato a Misilmeri nel 1821 e morto nel 1886.
Partecipò attivamente alla rivoluzione del 1848, operando anche un ruolo politico nel nuovo governo provvisorio, come membro del 3° Comitato di Giustizia, Culto e Sicurezza pubblica. Fu lui, il 13 aprile 1848, a presentare ufficialmente la mozione che sancì la decadenza del re Ferdinando e dell’intera dinastia borbonica.
Dopo la restaurazione fu costretto all’esilio e visse a Malta, Parigi e Londra. Nel 1850 si trasferì in Egitto, ad Alessandria, dove svolse la professione di avvocato e divenne professore di filosofia ed estetica all’Università locale. In Egitto conobbe un periodo di grande ascesa, guadagnandosi anche la fiducia e la stima del Khedivé, che gli conferì l’ambitissimo titolo di “bey”.
Nel 1859 tornò in Italia dove fu arrestato ed imprigionato per tre mesi.
Ritornò in Sicilia dove si rimise in attività per organizzare la Rivolta della Gancia, alla vigilia della quale scrisse un lungo proclama destinato a rimanere nella storia della Sicilia.
Dopo l’Unità d’Italia ricoprì numerose cariche pubbliche, tra cui quella di deputato al Parlamento nazionale, prefetto di Arezzo, consigliere alla Corte dei Conti e Senatore del Regno.
Fu padre di Alessandro, illustre professore, giurista e patriota.