Via Alessandro Paternostro va da via Alloro a via Vittorio Emanuele, costeggiando piazza San Francesco.
Prende il suo nome dal giurista e patriota Alessandro Paternostro, nato ad Alessandria d’Egitto il 29 novembre 1852 e morto a Palermo il 19 marzo 1899.
Il Paternostro, che nacque in Egitto dove il padre Paolo Paternostro era esiliato, si distinse nella sua vita per cultura ed integrità. Egli dapprima fu docente di diritto internazionale all’Università di Napoli e poi di diritto costituzionale all’Università di Palermo. Nel 1888 fu inviato a Tokio come consulente per la riforma della legislazione giapponese e vi rimase tre anni, coprendo anche la carica di consigliere del Ministro della Giustizia e del Ministro della Corte Imperiale giapponese. Al suo ritorno in Italia, dopo questo importante compito, venne anche eletto alla Camera dei Deputati, dove collaborò alla formazione della legislatura italiana scrivendo alcune opere di carattere giuridico.
Prima di essere intitolata al Paternostro la via, una delle più antiche della città, ebbe nomi diversi nel corso dei secoli. Fino al XV secolo era chiamata “Ruga de Mineu”, poi cambiò nome in “strada maestra di San Francesco”. Dalle varie maestranze e professioni che occuparono le botteghe della via, essa prese il nome di “strada dei Chiodara”, dei “Sellari”, dei “Chitarrara”, dei “Librara” e infine dei “Cintorinai”. Tuttora vi sono presenti alcuni negozi antichi di pelletterie e valigerie.
Sulla strada vi sono molti palazzi antichi più o meno decaduti. Tra i più importanti ricordiamo il palazzo Buonpastore, il palazzo Nuccio, il palazzo La Lumia, il palazzo Cattolica e il palazzo Linguaglossa.