Ricordati che devi morire!
Considerazione banale ma che condiziona in modo incisivo la nostra vita.
Viviamo in una perpetua condizione di scarsità di tempo e di denaro e cerchiamo di fare, in tale condizione, le scelte che riteniamo giuste per condurci alla felicità.
Semplificazione fino all’osso delle nostre esistenze, ma efficace. Il dopo è un’ incognita accanto alla quale tutto perde di colpo significato; tutto diviene inutile davanti all’oblio del senza tempo.
Eppure qualcosa, un sentiero, una via verso l’immortalità per l’uomo può esserci ed è l’arte.
Arte come elemento salvifico, come elemento unico che può conservare qualcosa della nostra esistenza, un piccolo germe di infinito che si ferma sul ciglio profondo dell’oblio.
Arte il vero discrimen tra uomo e animale.
Partire dalla morte per descrivere un artista come Mauro Di Girolamo, pensandoci, non è forse molto azzeccato, basta guardare qualsiasi delle sue opere per rendersene conto.
Di morente nelle opere di Di Girolamo non vi è nulla, anzi, troverete un inno puro alla vita, a una vita di colori e ritmi immortali.
Mauro Di Girolamo e il realismo magico siciliano, opera monumentale che è esposta in modo permanete a palazzo Chiaramonte Steri, proprio vicino alla Vucciria del maestro Guttuso.
Basta guardare quest’ultima sua opera per comprendere la lungimiranza dell’artista.
Il mercato non è morente, non ci sono le tristi balate asciutte, ma è vivo, è un mercato che non dorme illuminato dal vocio notturno della movida, dai ritmi incalzanti del calore mediterraneo. Ritmo diffuso nelle opere di Di Girolamo, evidente nei colori forti, negli odori che ci sembra di sentire, nelle musiche che inevitabilmente coinvolgono; perché li conosci, perché nelle sue opere siamo a Palermo, in quella Palermo senza tempo che ti piace, in quei momenti quando dimentichi le contraddizioni della città.
La nostra terra è piena di incoerenze, eppure è in grado talvolta di regalarci emozioni uniche. Mauro racconta proprio quella Palermo, quella della “leggerezza dell’essere” quella che ti lascia senza fiato in certe calde domeniche di inverno.
Guardando le sue opere infatti è come se finalmente riscoprissi una realtà diversa, come per magia entri in contatto con quei soggetti che prendono vita. Ad un tratto sei in una storica via della Kalsa. Tra la chiesa e il vecchio carcere noti una porticina dalla quale senti musica e colore. Entri nella tavernetta e sei davanti a belle ballerine di flamenco danzanti, spagnoleggianti, ammiccanti.
Non riesci a star fermo davanti ai suoi capolavori perché senti, guardando, l’incalzante ritmo latino delle mani che applaudono, dei tacchi delle ballerine sul legno, il fumo denso attraverso la quale le donne meravigliose e vere ti invitano a far parte di quel movimento.
Sei tentato di mollare tutto e seguirli dentro quel sogno.
Lontano dal sentimentalismo pittorico italiano, dalla fede isterica e pessimista, la pittura del nostro artista sa essere nell’ottimismo riflessiva, non mancano infatti importanti elementi d’introspezione verso un acuto, a volte, tragico sguardo all’esistenza, evidente in certe tele, dove riaffiora la Palermo di sempre. I volti sono stanchi dopo la serata appena trascorsa, dove ormai l’alba è pronta a violentare i sogni che fino a un’ora prima danzavano.
Le ballerine si tolgono le scarpe in un angolo, un bambino chissà da dove piange, il locandiere sistema le sedie scomposte. Non ti resta che uscire dal locale e tornare alla Palermo di sempre; il posteggiatore ha lasciato un grosso graffio sulla tua auto, una prostituta aspetta il suo protettore fumando una sigaretta, due cavalli galoppano tristi chissà per quale corsa clandestina; ma ancora dentro te senti un barlume di sconsolata speranza.
Tutto questo è Mauro Di Girolamo, è la sua Palermo, sono le sue opere, tutte cosi acute in un’atmosfera che mischia sensualità e malinconia che rende le sue opere tanto profonde e attraenti.
Oltre all’opera la Vucciria visibile allo Steri di piazza Marina, acquistabile in formato ridotto, tutte le altre sono visibili e acquistabili presso il suo Atelier, sito in via Michele Titone, 20 – Palermo.
Invito tutti a visitare il suo sito internet maurodigirolamo.com
Pietro Schiro’