La via Giuseppe La Farina va da piazza Antonio Mordini a piazza Diodoro Siculo.
La Farina fu un poeta, letterato, storico e politico nato a Messina nel 1815 e morto a Torino nel 1863.
Essendo un sostenitore dei moti rivoluzionari siciliani fu costretto sin dalla giovane età a rifugiarsi in Toscana, dove pubblicò un giornale, “L’Alba”, ed iniziò a scrivere la “Storia d’Italia dal 568 al 1815 raccontata dal popolo italiano”, propagandando nel frattempo le sue idee mazziniane e repubblicane.
Nel 1848 tornò in Sicilia per fare parte del parlamento Siciliano e fece anche parte della spedizione diplomatica che si recò presso la corte di Carlo Alberto di Savoia per offrire la corona di Sicilia al suo secondogenito, Ferdinando, duca di Genova (vedi Alberto Amedeo).
Nel 1849 fu nuovamente costretto all’esilio e si rifugiò in Francia, dove scrisse un accurato resoconto sulla “Storia della Rivoluzione siciliana negli anni 1848-49”.
Successivamente si stabilì a Torino dove riprese le sue ricerche storiche e si avvicinò alle idee monarchiche di Cavour, con il quale finì col collaborare a stretto contatto. Proprio Cavour nel giugno 1860 lo inviò a Palermo per cercare di affrettare l’annessione della Sicilia al Piemonte, ma qui La Farina venne in contrasto con Garibaldi che lo fece espellere dall’isola.
Al suo ritorno Cavour lo nominò consigliere di Stato e successivamente vice-presidente della Camera.