La via Principe di Palagonia va da piazza Malaspina a viale della Regione Siciliana N.O.
È intitolata a Francesco Paolo Gravina, benefattore e filantropo, che fu l’ottavo ed ultimo principe della famiglia storica dei Palagonia. Il Palagonia, nato a Palermo nel 1800, si dedicò ad assistere e proteggere i poveri, i disoccupati e gli affamati della città, indipendentemente dall’età o dal sesso. A tal proposito acquistò due ville, la villa Valguarnera (oggi non più esistente) e la villa Sperlinga, adibendole a rifugi per le opere assistenziali, la prima villa era destinata a donne e bambine, la seconda ad uomini e bambini. Nel 1835, a supporto di queste comunità, fondò l’ordine monastico delle Suore di Carità di San Vincenzo de’ Paoli, che svolgevano opera assistenziale per mezzo del principe e che, per questo motivo, sono oggi conosciute come Suore di Carità del principe di Palagonia. Nel 1829 fu eletto presidente del regio Albergo delle Povere, carica in passato ricoperta anche da suo padre e suo nonno, dove si adoperò, con l’aiuto dell’ordine di suore da lui fondato, allo sviluppo dell’industria tessile ed alimentare con il fondamentale scopo di dare lavoro ed istruzione professionale a tutti coloro che ne avessero bisogno.
La sua opera meritoria è ricordata da un busto in marmo, che fu situato al centro del chiostro dell’Albergo delle Povere dopo la sua morte, avvenuta nel 1854. Il nonno di Francesco Paolo, che si chiamava Ferdinando Francesco, fu il committente della grottesca villa Palagonia di Bagheria, famosa per le sue figure mostruose tanto da meritarsi l’appellativo di “villa dei mostri”.
Che grande uomo, e chi se lo aspettava? Pensavo fosse uno di quegli aristocratici snob.