Il vicolo Pesacannone si trova nel quartiere dell’Albergheria, nei pressi della via Porta di Castro.
L’origine del suo nome è al quanto curiosa ed è stata raccontata in un divertente articolo scritto sul Giornale di Sicilia da Luigi Natoli (l’autore dei Beati Paoli) il 22 febbraio 1931. Il nome, cambiato per decenza in Pesacannone, doveva in realtà chiamarsi “Pisciacannone”, onorando l’impresa leggendaria di un certo Nunzio Crapa, venditore ambulante di zucche lesse che nel XVIII secolo ha abitato proprio in quel vicolo. Nel settembre 1773 Giuseppe Porzio, detto Nasca, si mise a capo di una rivolta popolare che spinse i cittadini ad imbracciare le armi contro il viceré Fogliani e, conquistato un cannone carico, si fece trasportare in giro per le strade con la miccia accesa. Dinanzi alla bocca da fuoco soldati e comandanti si fecero da parte per paura di un colpo mortale. Soltanto l’umile Nunzio Crapa non si lasciò intimidire e mantenne la sua posizione finché, quando fu abbastanza vicino, calandosi le braghe indirizzò un forte getto fisiologico verso il cannone, allagando le polveri e scongiurando il colpo. La sommossa poco dopo finì con l’esecuzione dei rivoltosi, ma Nunzio Crapa continuò a vivere con la fama di uomo di grande coraggio e la sua vita fu segnata da questa impresa eroica che gli fece intitolare la strada in cui viveva.
Luigi Natoli ci ha lasciato alcune tra le più belle storie su Palermo. Semplicemente il migliore.