La piazza Sett’Angeli si trova a destra della Cattedrale, tra le vie delle Scuole, Simone di Bologna, dell’Incoronazione e S. Agata alla Guilla.
Nelle piazza sorgeva un antico monastero che era stato fondato dal viceré Ettore Pignatelli nel 1529, dedicato a San Francesco di Paola ed intitolato ai Sette Angeli, in ricordo di un affresco murario ritrovato tredici anni prima in una preesistente chiesa del XIII secolo, che raffigurava i sette angeli principali.
La chiesa era stata inizialmente consacrata a due delle sante patrone di Palermo, S. Oliva e S. Ninfa, che secondo la tradizione erano nate e avevano abitato in questa contrada. Successivamente il nome fu cambiato in S. Angelo al piano, dal vicino “Piano della Cattedrale” ed infine dei Sett’Angeli, per via del già citato ritrovamento. Il viceré Pignatelli la restaurò nel 1523 e vi fondò la confraternita imperiale dei Sett’Angeli, che fu poi soppressa con la fondazione del monastero.
La chiesa ed il monastero furono in gran parte distrutti nel 1860, durante i combattimenti tra truppe borboniche e garibaldine, che in quella zona furono particolarmente violenti. Al termine degli scontri si formò la piazza, come oggi la conosciamo, dallo sgombero delle macerie e i locali del monastero sopravvissuti all’attacco furono trasformati dal Comune nella Scuola superiore femminile “Giuseppina Turrisi Colonna”, nel 1913-18, che adesso è divenuta sede del liceo classico “Vittorio Emanuele II”.
Il monumento nel giardino al centro della piazza, costituito da una colonna con una croce sopra, è stato posto lì per ricordare le vittime civili della guerra, ed in particolare le vittime della bomba che il 9 maggio 1943 centrò un rifugio della zona, uccidendo molti cittadini, tra cui il poeta dialettale Beppe Schiera, autore di molte rime e filastrocche che egli amava improvvisare per le vie della città.
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