La via Vann’Antò va dalla via Leopardi alla via Lo Jacono.
La strada è intitolata al poeta e saggista Giovanni Antonio Di Giacomo, conosciuto anche con l’appellativo di Vann’Antò, nato a Ragusa nel 1891 e morto a Messina nel 1960.
Figlio di un minatore e di una casalinga, riuscì a completare i suoi studi con un grande sacrificio economico, laureandosi in lettere all’Università di Catania nel 1914.
Trasferitosi a Messina, aderì in un primo momento al movimento futurista di Marinetti ma, via via che tale corrente si avvicinava alle ideologie fasciste, di cui Vann’Antò era un accanito oppositore, decise di allontanarsene, accostandosi piuttosto ai simbolisti che in quel periodo si riunivano nella libreria Ferrara di Messina, dove intrattenevano delle lunghe riunioni di stampo antifascista.
Parallelamente iniziò a Messina la sua carriera di insegnante, diventando prima professore e successivamente preside, della scuola media annessa al Liceo Mauriloco (che lui fece rinominare in Mazzini). Ricoprì diversi altri incarichi fino ad ottenere, nel 1944, la cattedra di letteratura e tradizioni popolari all’Università di Messina.
La sua carriera letteraria è composta principalmente da saggi e poesie, ma fu anche curatore di una ristampa dell’opera di Pitrè “Secolo nostro”, sulle tradizioni popolari siciliane e collaborò anche con numerose riviste letterarie.