La via della Favorita va dalla piazza Generale Cascino al cancello est del Parco della Favorita.
Il grande parco della Favorita, la cui estensione ammonta a circa 400 ettari, fu realizzato da Ferdinando di Borbone durante il suo primo soggiorno palermitano, dal 1798 al 1802. Per la sua realizzazione il re emise diversi editti reali al fine di espropriare numerosi feudi e tenute (le più importanti erano quelle dei Vannucci, degli Airoldi, dei Pietratagliata e dei Niscemi). Lo scopo di tale opera era quella di costruire una vasta area verde da utilizzare per la caccia, il riposo e l’agricoltura (non su larga scala, ma sotto forma di sperimentazione).
Il nome Favorita fu dato in un secondo momento, in ricordo dell’omonima reggia di Portici.
Come sua dimora personale il re acquistò anche la “casena” di Giuseppe Lombardo, barone della Scala, che fu successivamente rinnovata ed abbellita dall’architetto Venanzio Marvuglia. Questa casena, data la sua ovvia ispirazione a temi orientali, fu poi chiamata Casina o Palazzina Cinese, ed ospitò numerosi ospiti illustri, tra cui l’ammiraglio Nelson e lady Hamilton.
Con l’annessione della Sicilia al regno d’Italia il parco divenne patrimonio di casa Savoia, fino al 1923, quando fu ceduto al comune di Palermo per “pubblico godimento”. Quest’ultima dicitura potrebbe, oggi, dare adito a qualche acuto doppio senso, dato l’attuale stato di decadenza della zona e la proliferazione di “antiche professioni”.