Via Giovanni Meli

    La via Giovanni Meli va dalla piazza Fonderia alla piazza S. Domenico.

    È intitolata al grande poeta dialettale siciliano, nato a Palermo nel 1740 e morto il 20 dicembre 1815.
    Giovanni Meli nella sua vita esercitò la professione di medico, insegnò chimica all’Accademia degli Studi di Carini ed indossò l’abito talare, ottenendo la nomina di abate pur senza aver preso gli ordini o ottenuto un’abbazia. A vent’anni fu ammesso all’Accademia del Buon Gusto e divenne assiduo frequentatore della casa di Antonio Lucchesi Palli, principe di Campofranco, dove si tenevano raffinate riunioni culturali chiamate “La Galante Conversazione”.
    La sua prima composizione si chiamò “La Fata galanti” a cui seguirono altre opere quali “L’egluga in lodi di lu gattu” e “L’origini di lu munnu”. Da qui iniziò tutta una serie di opere in lingua siciliana che riscossero un enorme successo, venendo anche tradotte in latino, in greco, in italiano, in francese, in tedesco ed in inglese.

    È ricordato da un importante monumento di Valerio Villareale nel Pantheon di S. Domenico e da un medaglione, dello stesso autore, posto alla Biblioteca Comunale. Alcune lapidi commemorative ne ricordano la vita e le opere, tra cui una in piazza Stazione Lolli, una dentro il palazzo Pretorio, una in via Seminario Italo-Albanese (dove ebbe i natali) ed infine una in via Maqueda, al numero 331, nella casa in cui visse e morì.

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