La viale Libertà (o viale della Libertà) va dalle piazze Ruggero Settimo e Castelnuovo alla piazza Vittorio Veneto.
Questo magnifico viale, lungo 2 chilometri e mezzo e fiancheggiato da platani, fu costruito nel 1848. In quell’anno, infatti, il governo provvisorio instauratosi dopo la prima cacciata dei Borbone decise la costruzione di una strada che collegasse il piano di S. Oliva alla piana dei Colli, dove si trovavano molte ville nobiliari. Proprio per via della decadenza del governo borbonico, a questa nuova strada fu dato il nome di “Strada della Libertà”.
I lavori di costruzione iniziarono subito, tracciando il primo tratto di strada (fino all’attuale piazza Crispi) attraverso i poderi di Ernesto Wilding, principe di Radaly, che nel 1844 aveva acquistato il cosiddetto “Firriatu di Villafranca”. Dopo la restaurazione borbonica del 1849, i lavori furono proseguiti per volere del principe di Satriano, luogotenente del re, che volle adornare la città e dare lavoro alla popolazione. In questa occasione la denominazione fu mutata in strada della Favorita, data la volontà di collegare la via con il grande parco cittadino.
Il nome originale fu ristabilito dopo il 1860, data in cui vi fu una prima importante interruzione dei lavori, che ripresero soltanto nel 1879, con l’apertura dell’ultimo tratto. Nel 1890 iniziò l’opera di costruzione dell’attuale piazza Vittorio Veneto, che doveva chiudere solennemente il tratto di strada.
La via della Libertà, insieme alla “statua” che porta lo stesso nome, furono solennemente inaugurate nel 1910, in occasione del 50° anniversario dell’unità d’Italia.