La via Benedetto Civiletti va da via Paolo Paternostro alla via Dante.
È intitolata allo scultore palermitano nato nel 1845 e morto nel 1899.
Studiò scultura nella scuola del maestro ottocentesco Benedetto Delisi e poi si spostò a Firenze, dove conobbe il Duprè e si specializzò nella tendenza veristica che caratterizzò tutte le sue opere. Le sue sculture più note tutt’ora adornano i monumenti e le chiese di Palermo. Le più famose sono: il “Costantino Canaris”, gruppo di statue dedicato all’eroe dell’indipendenza greca che gli valse la medaglia d’oro all’Esposizione Mondiale di Parigi del 1878 e che oggi si trova al Giardino Inglese; il gruppo bronzeo della “Tragedia”, posto sul lato destro della scalinata del Teatro Massimo; il monumento a Vittorio Emanuele II di piazza Giulio Cesare, compresi i bassorilievi del piedistallo; il “Pescatore” della Vasca dei Cigni a Villa Giulia e molte altre statue di diverse dimensioni disseminate tra piazza Castelnuovo e vari musei palermitani.
Fu anche autore di diversi busti e monumenti funerari di uomini illustri, molti dei quali si trovano a San Domenico, tra cui il monumento a Salvatore Vigo, Isidoro La Lumia, Giuseppe De Spuches e Agostino Gallo. Nella stessa chiesa si trova un monumento dedicato proprio a lui, realizzato dal fratello Pasquale dopo la sua morte, tuttavia, in confronto alla pregevole fattura delle sue sculture, appare curioso quanto invece appaia modesto il suo busto commemorativo in bronzo.